Le diete detox servono davvero?

Le diete detox servono davvero?

Con la fine delle feste e delle imprescindibili abbuffate, la moda pubblicizzata ovunque è quella di ripulire l’organismo da scorie e tossine accumulate.
Ne parliamo oggi grazie alla collaborazione di KIT – Knowledge Improving Tools e il blog unaricercadiceche.

Vengono quindi proposte le famose diete detox o detossificanti o depurative, che prevedono di solito il consumo preponderante di frutta e verdura, anche sotto forma di estratti, digiuni eliminazione di alcuni gruppi alimentari come cereali e latticini, ma talvolta anche carne, alcol e caffeina. Il periodo di detossificazione può avere durata variabile a seconda del metodo consigliato, ma tutti promettono risultati eccellenti sulla salute, tra cui perdita di peso, miglioramento della digestione, pelle e capelli più forti, sistema immunitario più resistente e, in generale, più energia a disposizione per l’organismo.

Ma per quanto la pubblicità possa bombardarci la testa, resta il fatto che tutto ciò non è mai stato supportato scientificamente.

COSA VUOL DIRE DETOSSIFICANTE?

L’attributo detossificante ha subito nel tempo un vero e proprio abuso mediatico, soprattutto nel campo alimentare, traendo in inganno i consumatori e trasformandosi così in un vero e proprio business.
Innanzitutto, facciamo un po’ di chiarezza sulle parole utilizzate: disintossicare o detossificare significa eliminare dal proprio organismo tossine o sostanze nocive.
Per tossina si intende ogni sostanza biologica avente azione dannosa, anche a minime dosi, sugli organismi viventi. Le tossine possono avere varia origine: microbica (elaborate da schizomiceti, miceti, virus), vegetale (fitotossine) o animale (zootossine).
In realtà le tossine fanno parte di un insieme più grande di molecole, gli xenobiotici: sostanze estranee alla normale nutrizione dell’organismo e al suo normale metabolismo, con cui l’uomo viene a contatto. Tra gli xenobiotici troviamo sia sostanze naturali (es. nicotina, polveri, tossine virali, metaboliti vegetali), sia sostanze di sintesi (es. insetticidi, farmaci, droghe sintetiche, dolcificanti).
In sostanza tutto ciò che non è un nutriente vero e proprio per l’organismo.

Il nostro corpo in effetti entra in contatto quotidianamente con molte sostanze tossiche, presenti anche nel cibo. Pensiamo ad alcuni composti come l’acrilamide che si forma durante la cottura degli alimenti ad alte temperature, per esempio friggendo; i ftalati, come il bisfenolo A, contenuti nelle pellicole e nei contenitori di plastica ad uso alimentare; il benzopirene, un idrocarburo che si forma per combustione incompleta di materiale organico, ad esempio quando si affumica la carne o la si cuoce alla griglia.

Fortunatamente il nostro organismo è in grado, in condizioni di normalità, di smaltire
giornalmente questi composti tossici.

I meccanismi biologici di eliminazione degli xenobiotici coinvolgono il fegato, essenziale nei processi di metabolizzazione; i reni, importanti nei processi di filtrazione ed eliminazione delle sostanze inutili all’organismo; ed anche l’intestino, con la sua attività immunitaria. Se l’organismo umano accumulasse quantità eccessive di tossine, senza avere alcun meccanismo di eliminazione, si troverebbe in condizioni veramente critiche. Fortunatamente le cose non stanno così.

Le pubblicità delle diete detox sono spesso accompagnate da citazioni di studi scientifici che dovrebbero sostenere il metodo pubblicizzato. Ma spesso i valori riportati in questi articoli sono da prendere con le pinze. In molti casi infatti, le prove della pericolosità di una sostanza sono ottenute conducendo studi in vitro o su modello animale, con concentrazioni molto elevate del composto in esame, ovvero quantità veramente poco realistiche. Tenete presente che, in quantità sufficientemente elevate, anche l’acqua può essere un problema per il nostro organismo e può causare una intossicazione acuta potenzialmente letale (è tutto vero, qualcuno è morto per aver bevuto troppa acqua!).
Anche i sali minerali, che d’estate vengono pubblicizzati come essenziali a combattere la spossatezza hanno il loro lato oscuro. Un’assunzione esagerata di potassio ad esempio può causare iperkaliemia, una situazione caratterizzata da aritmie cardiache potenzialmente mortali.
Inoltre, sostanze tossiche per alcune specie animali non lo sono per l’uomo e viceversa. L’acido linoleico coniugato per esempio, acido grasso essenziale per l’uomo, nei topi provoca gravi problemi al fegato, la teobromina presente nel cioccolato per esempio, è potenzialmente mortale per i cani ma certamente non per l’uomo. Se facessimo uno studio in cui somministriamo della cioccolata a dei cani e questi dovessero morire, potremmo forse dire che la cioccolata è tossica per l’uomo?
Ok, questo è un esempio all’estremo, ma avete capito cosa intendiamo. Capiamoci bene, con questo non vuol dire che gli studi di questo tipo non siano affidabili, né tanto meno che siano inutili, anzi. Vanno però interpretati nella maniera corretta ed è sempre lì che va a battere chi ci vuole vendere qualcosa che non ci serve.
Indubbiamente molte delle sostanze additate come dannose per l’organismo lo sono effettivamente, ma va sempre chiarita la quantità ed il tempo di esposizione. Ritornando all’esempio sciocco di prima, se un uomo si mangiasse di fila dieci barrette di cioccolato, finirebbe per stare molto male anche se non è un cane.

IL NOSTRO ORGANISMO QUINDI SE LA CAVA DA SOLO?

Il sistema depurativo e detossificante del nostro organismo è sofisticato e duttile, ed è composto da tre organi, ciascuno con un compito ben preciso.
Fegato: produce enzimi deputati a convertire le sostanze potenzialmente tossiche in altre meno dannose, rendendole maggiormente idrosolubili e facilitandone dunque l’eliminazione tramite le urine.
Reni: filtrano il sangue in modo da conservare i costituenti essenziali all’organismo e i nutrienti utili, eliminando le sostanze indesiderate nelle urine in poche ore, evitando il loro accumulo nell’organismo.
Apparato gastro-enterico: insospettabilmente, anche stomaco e intestino svolgono una importantissima funzione protettiva per il nostro corpo. L’apparato gastro-enterico, che normalmente associamo ad un insieme di organi adibiti alla sola digestione, funge in realtà da portale di ingresso per una vasta gamma di sostanze estranee che entrano nel nostro corpo tramite l’alimentazione. Non parliamo solo di cibo, ma anche di eventuali batteri e funghi adesi a ciò che mangiamo, e tanto altro. Per questa ragione il tratto digerente possiede dei meccanismi di difesa molto efficaci.
Per cominciare, il primo strato di cellule, lo strato epiteliale, costituisce una prima barriera meccanica grazie alla presenza delle giunzioni strette, strutture simili ad un “filo” fatto di proteine che cuce assieme due cellule vicine. Le cellule della mucosa intestinale invece, producono muco in grado di lubrificare l’epitelio, proteggerlo dai danni chimici ed intrappolare la maggior parte dei microrganismi pericolosi. Un ulteriore contributo è dato dall’azione antimicrobica dei peptidi prodotti da alcune cellule specializzate, presenti nella mucosa dell’intestino tenue, che creano un ambiente ostile agli agenti patogeni.
Però, se non vogliamo morire di fame, c’è bisogno che il nostro organismo permetta l’ingresso di determinate sostanze senza innescare una risposta immunitaria. Il sistema di difesa intestinale possiede quindi una certa tolleranza verso alcune sostanze e alcuni batteri “buoni”. Inoltre, il nostro corpo, ed in particolare l’intestino, ha imparato a convivere con la cosiddetta flora batterica, che come sappiamo aiuta il sistema immunitario intestinale a prevenire l’intrusione di agenti patogeni sia tramite l’interazione diretta, sia tramite la stimolazione del sistema immunitario.

Una volta che fegato, reni e tratto gastro-intestinale hanno separato le sostanze utili al nostro organismo da quelle inutili o dannose, gli xenobiotici devono essere espulsi dal nostro organismo. Le vie di escrezione degli xenobiotici sono sostanzialmente due: la via renale tramite l’urina, che riguarda sostanze idrosolubili di massa relativamente piccola e la via biliare-intestinale tramite le feci, adottata per le molecole di massa maggiore e non idrosolubili.

QUINDI LE DIETE DETOX SONO COMPLETAMENTE INUTILI?

Sicuramente ci troviamo di fronte ad un quadro complesso: sostanze tossiche di tipo differente che ingeriamo consapevolmente e non; una notevole variabilità genetica che incide sulla risposta immunitaria di ciascun individuo e tanti meccanismi di difesa che svolgono il loro lavoro in autonomia. Ma, viste le premesse, possiamo affermare che non c’è alcun bisogno di seguire diete restrittive, bere litri di tisane o fare digiuni, rischiando anzi di peggiorare la situazione. Quello che possiamo fare è invece supportare i meccanismi di detossificazione e prevenire l’accumulo di sostanze tossiche seguendo un corretto stile alimentare tutto l’anno, non solo dopo le feste.

Le regole da seguire dopo le abbuffate non sono affatto diverse, da quelle di una corretta alimentazione:
· Mantenetevi ben idrati. L’acqua è essenziale per un buon funzionamento dei nostri organi escretori;
· Mangiate cibi freschi, ricchi di acqua e nutrienti;
· Consumate buone quantità di verdure a foglia verde come spinaci, bietole, cavoli ed insalate;
· Sforzatevi di consumare con una certa frequenza aglio, cipolla, porri e crucifere come broccoli, cavolfiore,
verza e cavoletti di Bruxelles, tutti vegetali ricchi di quei composti che stimolano l’attività degli enzimi
responsabili dei processi di detossificazione;
· Va benissimo consumare frutta, ma variando se possibile nella tipologia. Non mangiate soltanto mele, pere,
arance e kiwi, cercate anche melagrane, ananas e frutti di bosco. Alternando i frutti seguendo la loro
stagionalità.
· Preferite il frutto intero piuttosto che gli estratti, in modo da assicurare anche un giusto apporto di
fibre, che tra le altre cose facilitano la regolarità intestinale.
· Per insaporire i cibi utilizzate più spezie e meno sale. Le erbe della tradizione mediterranea come salvia, timo
e rosmarino, è bene accompagnarle con quelle più esotiche come il curry e la cannella;
· Tenete sotto controllo il peso. Un consiglio che vale sempre è di non cercare un dimagrimento forzato e rapido,
eliminando carboidrati e grassi. Piuttosto diminuite le quantità e variate gli alimenti.
· Infine, capitan ovvio direte voi, fare esercizio fisico in maniera regolare e mantenere uno stile di vita attivo
aiuta anche la detossificazione.