Non demonizziamo i cibi congelati

Non demonizziamo i cibi congelati

Cucinare in abbondanza nel week end e congelare: una grande tentazione quando sai che ti aspetta una settimana particolarmente densa di impegni, durante la quale non avrai il tempo di metterti ai fornelli.

Acquistare alimenti surgelati è comodissimo, la verdura già mondata e lavata, devi solo buttarla in pentola per una manciata di minuti.

Ma la comodità si paga in termini di perdita di nutrienti? Un alimento surgelato è pari all’omologo fresco?

Innanzi tutto una premessa: parlerò solo di alimenti freschi surgelati, cioè verdura, frutta, carne e pesce. Non mi riferisco ai piatti pronti surgelati o al pesce o alla carne già trasformati in preparazioni, come bastoncini di pesce panati o polpette o preparazioni di carne agli spinaci che rientrano nella categoria degli alimenti altamente processati, quindi sono da limitare.

Va sfatata l’idea che i cibi freschi, una volta surgelati, perdano il loro potere nutrizionale.

In termini di contenuti nutrizionali, il congelamento non danneggia il cibo, anzi conserva vitamine e minerali meglio e più a lungo rispetto a lasciare i prodotti comprati freschi in frigo per giorni. Pensiamo che la verdura presa al mercato, se non consumata, dopo tre giorni perde naturalmente l’80% della vitamina C che contiene.

Certamente è importante saper congelare e conservare in modo adeguato, soprattutto se questo viene fatto in casa. Infatti se il procedimento di surgelazione è corretto ed i cibi freschi vengono portati a una temperatura di -18°C in tempi molto rapidi, l’acqua contenuta al loro interno forma dei cristalli di ghiaccio molto piccoli e ugualmente distribuiti che causano alle cellule dell’alimento lesioni irrilevanti, mantenendo una buona tessitura e la qualità originaria.

Non va poi dimenticato che le basse temperature bloccano anche l’attività di enzimi e batteri che, a temperatura ambiente, decompongono invece l’alimento. Pertanto la surgelazione si può ritenere la migliore tecnologia di conservazione da un punto di vista igienico e nutrizionale.

Oggi, in più, al supermercato è possibile scegliere tra moltissimi prodotti surgelati, quelli divisi in porzioni, già tagliati e così via, che ci aiutano nel velocizzare la preparazione dei pasti.

Ma vediamo i principali cibi da congelare a casa e conservare come salva pasto:

  • La verdura può essere congelata sia cruda che cotta, anche se da cruda potrebbe perdere un po’ la consistenza una volta scongelata. In commercio si trovano ottime soluzioni per velocizzare, esempio i cubetti di spinaci, le patate affettate sottili o il minestrone a dadini.
  • La frutta si può congelare cruda ma da scongelata perde di consistenza e quindi è meglio utilizzarla come ingrediente nelle preparazioni. Un’idea è quella di lavarla, lasciarla asciugare e poi tagliarla a pezzetti prima di congelarla, così che sia già “pronta all’uso”.
  • I legumi vanno congelati da cotti, si possono preparare dei sacchettini già porzionati in modo da averli sempre a disposizione
  • Le uova meglio congelarle crude dopo averle sbattute.
  • Latte e bevande vegetali possono essere congelati ma dovranno poi essere utilizzati come ingredienti dentro alle preparazioni, come dolci e biscotti fatti in casa.
  • Carne e pesce possono essere congelati sia da crudi che da cotti, mantenendo inalterate le proteine
  • Pane, pizze e focacce possono essere congelati cotti. Congelare il pane, dopo averlo affettato e porzionato è un ottimo modo per averlo a disposizione tutte le mattine per la colazione!
  • Le patate posso essere congelate ma sono un sono un prodotto che, se tenuto al buio e all’asciutto si conserva per diverso tempo in ottime condizioni.
  • Paste crude da pane e da pizza possono essere invece conservate congelate, così come tortellini e ravioli purché congelati senza condimento.

Nel caso in cui i cibi freschi vengano surgelati in casa, occorre fare attenzione che il frigorifero arrivi a una temperatura di -18°C. Questo perché il processo di surgelamento, rispetto a quello industriale, è più lento e c’è il rischio che i cristalli di ghiaccio che si formano all’interno dell’alimento siano piuttosto grossi e ne danneggino le cellule con uno decadimento della qualità e delle proprietà nutrizionali dei cibi.