Il buffet…è solo un pasto

Il buffet…è solo un pasto

Ecco alcuni suggerimenti su come ridisegnare in un’ottica più intuitiva l’annosa questione dei BUFFET:

Rigettare la mentalità RESTRIZIONE <-> IPERALIMENTAZIONE per sperimentare l’equilibrio sia nei giorni di festa che in quelli normali, darsi il permesso di scegliere cosa mangiare e scegliere di sentirci sazi PIACEVOLMENTE senza subire passivamente la quantità di portate e l’entità delle porzioni che il buffet prevede. E poi, concentrarsi su COME MANGIARE (seduti, lentamente, separando i momenti per viverli con consapevolezza e non in un vortice di azioni automatiche e ansiose).

Mangiare regolarmente prima e dopo, arrivare con la fame o con la consapevolezza di aver mangiato meno di quando il corpo richiedesse non aiuta a sentire e rispettare i segnali di sazietà, a mangiare lentamente e a fermarsi fin quando la sazietà è solo piacevole.

Restringere prima di un pasto abbondante, favorisce la mentalità “tanto ormai ho sgarrato” che ci porterà ad iperalimentarci senza gustare nulla.

Una volta che i livelli di fame sono nella norma, abbiamo rigettato qualsiasi meccanismo di compensazione e il “tanto ormai”, facciamo mente locale su che tipo di sazietà vogliamo sentire alla fine.

Esplora il buffet chiedi quante portate ci sono, cosa ti ispira di più? Qualcosa non ti ispira? Puoi predenre altro. Riempi il piatto di ciò che ti va qui e ora, se qualcosa ti è piaciuto particolarmente puoi andare a riprenderlo dopo.

Non correre e assapora: nelle situazioni sociali ci sono molti stimoli, una volta scelto di mangiare ciò che più ci ispira e ripito il piatto, sediamoci a mangiare. C’è un tempo e uno spazio per pensare al buffet e uno per pensare al cibo scelto. Alterna il mangiare al chiacchierare e fai delle pausa tra un assaggio e un altro, allontanando il piatto e posando le posate

Non gira tutto intorno al cibo: divertiti, chiacchiera, goditi la vista e le persone che sono con te al tavolo.